Il Recruiter che vorrei
Non esiste figura più odiata di chi si occupa, con diverse qualifiche e posizione, di selezione. Basta scorrere velocemente i post e i commenti su LinkedIn. Il motivo ha sia un aspetto statistico: se fa bene il suo lavoro fa felice una persona ma ne scontenta centinaia. Che lavoro ingrato!
Ma anche degli aspetti metodologici. Infatti la maggior parte delle critiche è legata al modo in cui, la maggior parte dei selezionatori, fanno il loro lavoro.
REGOLA 1 - ANNUNCIO CHIARO ED ETICO
Il recruiter perfetto dovrebbe scrivere l'annuncio esplicitando chiaramente le caratteristiche che sono assolutamente necessarie e quelle invece "desiderabili" rispettando i parametri di legge (no discriminazione per età e genere per esempio). Nell'annuncio è visibile a tutti il suo indirizzo mail e il suo numero di telefono così, per qualsiasi dubbio può essere contattato.
REGOLA 2 - DARE FEEDBACK DETTAGLIATO NELLA FASE DI SCREENING
La fase di screening è quando si valutano i CV e si decide quale candidato invitare al colloquio e chi invece "scartare". Il recruiter ideale dovrebbe inviare una mail a tutti i candidati scartati esplicitando il motivo per cui, sulla carta, ha preferito contattare un altro candidato. La mail potrebbe essere tipo: Gentile Candidato, abbiamo ricevuto in data xxxx la sua candidatura per la posizione di un xxxxyyy. Sono spiacente di informarla che la sua candidatura è stata respinta in quanto stiamo contattando candidati con un esperienza maggiormente in linea rispetto alle nostre esigenze. Nello specifico non riscontriamo nella sua esperienza professionale....
REGOLA 3 - INVITO AL COLLOQUIO EASY
Quando il candidato viene invitato al colloquio gli deve essere data ampia libertà di scegliere modalità, luogo, data e ora per sostenere il colloquio. Inoltre nella telefonata viene spiegato l'iter e i tempi previsti per la selezione.
REGOLA 4 - COLLOQUIO DIRETTO, PROFESSIONALE E AMICHEVOLE
Il recruiter perfetto gestisce in maniera etica e professionale il colloquio. Mette il candidato a suo agio e non lo fa mai sentire inappropriato o giudicato. Descrive in maniera onesta la posizione lavorativa e l'azienda ed offre una prima idea della retribuzione. Le domande fatte al candidato hanno l'obiettivo di esaltare le caratteristiche del candidato e non di trovare i suoi "nei". Alla fine del colloquio spiega il motivo per cui ha fatto delle domande che a primo acchito possono essere sembrate strane, spiega chiaramente quali sono i parametri con cui valuterà il colloquio appena sostenuto, e quali saranno i prossimi step.
REGOLA 5 - FEEDBACK DI COLLOQUIO ULTRADETTAGLIATO
Il recruiter perfetto chiama tutti i candidati che ha colloquiato e spiega le ragioni per cui non sono stati scelti, entrando nel dettaglio e rispondendo a tutti i dubbi o le domande. Se il candidato lo richiede da anche consigli su come migliorare il suo CV, o su come sostenere un prossimo colloquio. Inoltre lo informa che lo terrà in considerazione per eventuali altre opportunità. Manca qualcosa? Come dovrebbe essere il recruiter che voi vorreste?
Articolo di Gianmarco Pinto apparso su Linkedin