Selezione, quanto mi costi?

Autore: 
Claudia Carolini
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Diciamolo! Ogni volta che ti trovi a dover affrontare l’assunzione di un candidato ti poni il dubbio. “Faccio da solo?” “Mi affido ad un esperto?” “Siamo certi che poi sarà la persona giusta?” “Ma sì! Che ci vorrà mai a capire se una persona è brava!” “Faccio un paio di colloqui e ho risolto la questione!”

Eccoti!

Pronto ad affrontare una nuova selezione.

Le strade percorribili sono due. Puoi affidarti a una società di recruiting. Se il budget e il tempo te lo consentono.

Oppure scegli la strada di una selezione gestita in autonomia. Hai tutta l’esperienza per valutare le competenze del candidato e una buona dose d’intuito per farti guidare nella decisione finale.

In ogni caso qualsiasi strada sceglierai, devi essere consapevole che la selezione, ancor prima dell’assunzione ha un costo.

Quanto ci costa tutto questo?

Per valutare quanto il costo della selezione impatta sull’efficienza aziendale è possibile utilizzare il parametro RCR (Recruiting Cost Ratio).

la formula

Proviamo a capire come utilizzare questa formula.

Costi di reclutamento sono ripartiti in 4 voci:

  • Costi di reclutamento interno: riguardano tutte le voci di spesa legate all’attività di recruiting, intesi sia come costi fissi che specifici della selezione. Tra queste voci troviamo ad esempio il compenso di chi si occupa delle assunzioni, la struttura, la tecnologia utilizzata.
  • Costi di reclutamento esterno: con questa voce si fa riferimento ai costi di approvvigionamento, in particolare alla pubblicità, all’agenzia di recruiting, alle spese di ricerca. I costi di approvvigionamento in genere possono essere associati alla ricerca di una specifica posizione o possono anche includere iniziative generali di employer branding.
  • Bonus: ci si riferisce ad eventuali bonus concordati con il candidato, per favorire la chiusura del contratto.
  • Trasferte, Trasloco: questa categoria comprende i costi di trasferimento, i viaggi e le spese correlate. Si tratta di costi flessibili, che spesso sono sottovalutati nell’analisi dei costi di recruiting.

Dalla somma di queste quattro aree otteniamo il costo della selezione che dobbiamo rapportare con il valore della risorsa da inserire.

Retribuzione annua

Equivale alla RAL concordata con il candidato al momento della chiusura del contratto.  Tale fattore impatta notevolmente sulla scelta e valutazione dei costi, basta mettere a confronto l’assunzione di un dirigente con quella di un impiegato, per comprendere che l’investimento sarà differente.

Il rapporto tra costi di recruiting e retribuzione annua sarà moltiplicato per 100, il risultato fornisce una percentuale. Più il dato percentuale è basso più la funzione di reclutamento è efficiente.

E allora hai fatto i tuoi calcoli?

L’obiettivo chiaramente è quello di contenere i costi, garantendo al tempo stesso il miglior risultato di selezione.

Ciò vuol dire poter individuare strumenti, tecniche e competenze in grado di supportarci in modo efficace garantendo un costo adeguato. Indubbiamente le voci su cui possiamo agire maggiormente sono quelle relative ai costi di reclutamento interno e esterno.

Alcuni evitano di pubblicare annunci, sfruttando il potere del passaparola o ricorrendo ai database, altri chiedono consigli ad amici che si occupano di risorse umane, altri si fanno aiutare da stagisti per lo screening dei curricula e la convocazione dei candidati, altri ancora iniziano trattative al ribasso con società di recruting pur di affidarsi a dei professionisti.

E tu che fai?

Quali sono le tue strategie per una selezione efficace e dai costi contenuti?

Questo blog nasce proprio per aiutare i titolari, i dirigenti di aziende a trovare la strada giusta che spesso è diversa in base alla figura professionale e al ruolo che viene ricercato.

Aspetto di conoscere le tue esperienze, sia i casi di successo sia i casi in cui hai trovato particolarmente difficile selezionare tra tanti candidati quello giusto

Claudia Carolini